Il territorio pratese è costituito dalla valle del fiume Bisenzio e dal cono di deiezione fluviale al suo sbocco.
Il fiume, razionalmente utilizzato fin dall'alto medioevo per mezzo delle ¨gore¨ (circa 50 Km di canali) e di una complessa struttura di distribuzione delle acque (il ¨Cavalciotto¨), per la sua particolare pendenza naturale permise l'installazione di un ampio sistema di mulini.
Attorno alle gore si sviluppò ¨l'industria medievale¨ tessile e molitoria e successivamente della produzione della lana.
Il decollo dell'area era inoltre facilitato dalla possibilità di rapporto con la pianura Padana (la valle orientata nord-sud taglia perpendicolarmente gli Appennini) e dalla presenza di una terra particolarmente adatta a ¨purgare¨ i panni.
La presenza sul piccolo territorio, nel XVIII secolo, di più di cento mulini ad acqua, di una complessa struttura idraulica e di un contesto mercantile imprenditoriale favoriscono un particolare background alla città, che nel XIX secolo farà scaturire la risposta alla sfida dello sviluppo industriale.
Le strutture produttive, costruite dalla seconda metà dell'800 agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, che già in parte sono state distrutte e che rischiano di scomparire definitivamente, sono una testimonianza della nascita e dell'evoluzione dell'industria a Prato.
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